Collocazione dei partiti politici

La collocazione dei partiti politici ha un doppio significato: uno letterale, in parte perduto con il passare del tempo, che si riferisce alla disposizione dei partiti nell’emiciclo del Parlamento i cui estremi sono ovviamente indicati da destra e sinistra, e uno politico che si riferisce a una modalità di classificazione dei partiti, apparentemente ideologica ma sostanzialmente convenzionale, dove questi sono distribuiti tra due estremi contrapposti e identificati con i termini “destra” e “sinistra”. E' bene precisare che destra e sinistra non sono ideologie politiche, ma contenitori i cui contenuti possono variare nel tempo e nello spazio in base al contesto politico.

I partiti politici vengono generalmente classificati collocandoli su un ipotetico asse orizzontale i cui estremi sono identificati con i termini “destra” e “sinistra”, i quali in origine indicavano la posizione dei posti a sedere nel parlamento francese dopo la rivoluzione del 1789. Oggi destra e sinistra sono contenitori che hanno la funzione di indicare una collocazione, non più fisica ma astratta, concettuale e funzionale all’evoluzione degli scontri politici che frequentemente tendono a una polarizzazione. Infatti, nel corso della storia i passaggi politici più significativi sono stati caratterizzati da una polarizzazione del conflitto politico: rivoluzionari contro lealisti, repubblicani contro monarchici, comunisti contro capitalisti, conservatori contro progressisti, sinistre contro destre.

Per una definizione di destra e sinistra nel contesto politico italiano contemporaneo consulta “Cosa sono la destra e la sinistra oggi in Italia”.

A livello internazionale il conservatorismo e il capitalismo sono stati tradizionalmente collocati a Destra e il comunismo e il socialismo a Sinistra, mentre le ideologie politiche caratterizzate da elementi di mediazione sono state collocate al Centro. Tuttavia, la collocazione a destra o a sinistra assume significati differenti a seconda del contesto politico nazionale, tant’è vero che la tradizionale contrapposizione tra destra e sinistra tipica del ‘900 non consente di classificare tutte le ideologie e i partiti politici che si sono succeduti nel corso della storia.

Ad esempio, nella società occidentale contemporanea l’elettorato sembra polarizzarsi anche su altre piattaforme politiche: quella dei moderati (o riformisti) che propongono cambiamenti graduali senza grandi fratture con il passato o salti nel buio e quella delle forze politiche radicali (o antisistema - in inglese “anti-establishment” - essendo l’attuale assetto politico considerato funzionale solamente agli interessi delle classi egemoni), le quali ritenendo insufficienti gli attuali processi riformatori sono portatrici di cambiamenti più radicali. Questo tipo di polarizzazione è probabilmente dovuto alla forte accelerazione del processo di globalizzazione e dello sviluppo tecnologico che da un lato rende anacronistica la piattaforma politica dei conservatori e dall’altro sembra certificare l’impotenza della sinistra tradizionale.

Partiti che tradizionalmente si collocano a destra

Centro-destra

Forza Italia (FI)
Partito Pensionati
Alternativa Popolare
Fare!

Destra

Lega Nord
Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale

Destra-estrema

Casa Pound Italia (CPI)
Forza Nuova (FN)

Partiti che tradizionalmente si collocano a sinistra

Centro-sinistra

Italia Viva

Sinistra

Movimento 5 Stelle (M5S)
Partito Democratico (PD)
Sinistra Italiana
Possibile
Articolo Uno - Mdp

Sinistra-estrema

Partito Comunista dei Lavoratori (PCL)
Partito Comunista Italiano

Partiti che tradizionalmente si collocano al centro

Sudtiroler Volkspartei (Svp)
Unione di Centro (UdC)
Il Popolo della Famiglia
Centro Democratico
Democrazia Solidale
Centristi per l’Europa (CpE)
Identità e Azione (IDeA)